(ANSA) – ROMA, 18 APR – Parziale contrordine sull’alcol in gravidanza: un consumo limitato non provocherebbe danni né un cattivo sviluppo a livello comportamentale o neurologico nel bambino. La conclusione arriva da uno studio dei ricercatori della University College London, pubblicato sul Journal of Obstetrics & Gynaecology. Ma il consiglio che arriva dai ginecologi è quello di affidarsi comunque al buon senso, evitando in ogni caso gli eccessi.
Lo studio ha esaminato i dati relativi ad oltre 10mila bambini inglesi di 7 anni di età, le cui madri o si erano astenute dal consumo di alcol in gravidanza o ne avevano fatto un consumo moderato. Gli esperti hanno così potuto rilevare che la differenza nello sviluppo neurologico dei due gruppi di bambini era minima, concludendo che il consumo moderato di alcol non avrebbe effetti sulla crescita. Tuttavia, rilevano gli esperti, non è chiaro a quale ‘livello’ di consumo l’alcol possa diventare pericoloso.
“Il consumo di alcool è stato sempre controverso in gravidanza. I suoi effetti sul feto sono stati da anni oggetto di studio con risultati spesso opposti – afferma Claudio Giorlandino, segretario della Società Italiana di Diagnosi Prenatale e Medicina materno Fetale (Sidip) -. Di certo vi è che un consumo eccessivo di alcool è oramai ritenuto da tutti estremamente pericoloso, potendo addirittura produrre, nel feto, una vera e propria sindrome malconformativa nota come sindrome feto-alcolica che associa, oltre ad anomalie fisiche, il ritardo mentale”. Il problema, sottolinea, è che “non è affatto chiaro cosa si intenda per consumo moderato di alcol”. In definitiva, dunque, il consiglio è sempre lo stesso: “Non assumere mai superalcolici, soprattutto nel primo e secondo trimestre di gravidanza; non arrivare mai all’ebbrezza, ma concedersi pure di tanto in tanto un bicchiere di vino, purché non diventi regola quotidiana. Insomma – conclude l’esperto – a vincere deve sempre essere il buon senso”.
Comments are closed.